Antonella Stelitano con il libro “Donne in bicicletta” si è aggiudicata per una corta incollatura la 58^ edizione del Premio Bancarella Sport 2021. Con i suoi 119 voti ha messo in fila Ezio Luzzi (118 voti) con il suo "Tutto il mio calcio minuto per minuto" e Gigi Riva (116 voti) con "Non dire addio ai sogni”.
Gli altri libri finalisti (in realtà già vincitori del Premio Selezione Bancarella Sport 2021) erano:
"Panini – Storia di una famiglia e di tante figurine" di Leo Turrini (Minerva); "Dolomiti da leggenda" di Beppe Conti (Reverdito Editore); "Felice Gimondi – Campione nello sport, campione nella vita", di Ildo Serantoni (Bolis Edizioni). "Panini – Storia di una famiglia e di tante figurine" di Leo Turrini (Minerva).
Chi è Antonella Stelitano, la vincitrice? Lasciamo a lei la presentazione, così come si descrive nel suo profilo Linkedin:
“Giornalista, laureata in Scienze Politiche con Indirizzo Politico-Internazionale, dirigente sportiva. Ho messo insieme le competenze acquisite negli anni per sviluppare una professionalità che corre su due binari. Lavoro in una Fondazione bancaria, dove mi occupo dell'area istituzionale, culturale e media.
Fuori dal lavoro mi occupo di progetti di ricerca in ambito sportivo. Le mie aree d’interesse sono: olimpismo, sport e diritti umani, chiesa e sport, donne e sport, etica sportiva e fair play. Su questi argomenti ho pubblicato con Forum-casa editrice dell'Università di Udine, Cleup-casa editrice dell'Università di Padova, Libreria Editrice Vaticana, Ediciclo. Alcuni miei lavori sono stati tradotti in inglese e spagnolo. Collaboro con centri studio e università, sia in Italia che all'estero e ho avuto il privilegio di essere coinvolta nel Documento del Vaticano sullo Sport "Dare il meglio di sé" (2018).”
Io aggiungo che Antonella vive a Treviso e si occupa anche di diritti umani. Nel 2016 ha vinto il premio Nazionale per la Storiografia Sportiva “A. Manacorda” con il volume “ I papi e lo Sport. Oltre un secolo di incontri e interventi”. E’ membro della Società Italiana di Storia dello Sport e del Comitato Italiano Fair Play. Ai primi di Luglio è uscito il suo nuovo libro “Una lama infallibile. Storia di Germana Schwaiger, la prima medaglia mondiale della scherma femminile italiana”.
E’ la biografia di una donna eccezionale che, in punta di fioretto, ha lasciato un segno nella storia sportiva del Novecento. Germana Schwaiger, autentica pioniera in questo sport, nel 1930, a Liegi, conquistò la prima medaglia mondiale della scherma femminile italiana, dando il via a una tradizione che si è andata consolidando negli anni. Tra qualche giorno, inoltre, sarà disponibile anche “Volevo solo giocare a pallavolo” che racconta la vicenda umana di Silvia Blasi, libero della nazionale italiana di sitting volley. “Gioco a pallavolo senza una mano. Mi manca la mano destra. Sì, proprio una mano. E se giochi a pallavolo la mancanza di una mano non è cosa da poco. E di solito te la fanno notare! Il segreto è non scoraggiarsi. E io non ho mai perso il coraggio”.(Silvia Blasi).
Il suo “Donne in bicicletta” è un libro coraggioso che rende giustizia alla storia del ciclismo femminile, sport negletto e trascurato fino a qualche decennio fa. Pur tuttavia ancor oggi deve scontare il predominio del ciclismo “al maschile” trovando solo qualche sprazzo di luce riflessa. Antonella ci fa comprendere che c’è ancora molta strada da percorrere e tutta in salita.
E’ un autentico lavoro di ricerca quello portato a termine da Antonella Stelitano, che ha dovuto confrontarsi con una scarsa o inesistente memoria storica. Così l’autrice ha dovuto farsi aiutare dalle testimonianze delle dirette protagoniste, che hanno messo a disposizione non solo i propri ricordi, ma anche i documenti conservati a uso personale. Con questa ricerca emergono i tanti pregiudizi e la contrarietà di chi con ostinazione dichiarava che il ciclismo non era uno sport adatto alle donne, facessero altro le gentili signore!
Del libro della Stelitano ci occuperemo nel Notiziario “Disnar Sport” di Settembre 2021 con un’approfondita recensione. Ci basta qui rilevare che il grande lavoro di Antonella Stelitano ha ottenuto il giusto riconoscimento e ci congratuliamo con lei per il risultato: strameritato!
Degli altri libri possiamo dire tutto il bene possibile, sono sicuramente di godibile lettura, adatti a tutti coloro che amano lo sport e ne sanno cogliere i valori correlati.
In “Tutto il mio calcio minuto per minuto”, Ezio Luzzi accompagna il lettore lungo il proprio itinerario professionale descritto con molteplici episodi, infiniti dettagli e curiosi retroscena.
In “Non dire addio ai sogni” Gigi Riva ci racconta la storia di uno dei tanti ragazzi africani che arrivano in Europa con il miraggio di diventare campioni di calcio. Il racconto si basa su una storia vera, romanzata per mettere a nudo un mondo complicato e crudele dove si sovrappongono tanti drammi: miseria, organizzazione sociale, abbandono, degrado e droga, ma è anche una storia di speranza e riscatto.
Se chiedete a Leo Turrini perché ha deciso di scrivere “Panini. Storia di una famiglia e di tante figurine” vi risponderà così: ”Basta pensare a otto fratelli (quattro maschi e quattro femmine) che perdono il papà Antonio quando sono ragazzini, che si ritrovano con una mamma vedova, Olga, la quale ha il coraggio in piena guerra civile, nell’inverno del 44-45, di aprire una minuscola edicola a due passi dal duomo. Nel giro di nemmeno vent’anni, questa famiglia trasforma il proprio cognome in uno dei brand più famosi sulla faccia della terra.”
A me il libro è piaciuto anche per la storia della pallavolo a Modena... ed è sempre l’autore a spiegarci il motivo: “Ci entrano nel 1966 quando il volley era uno sport minore. Lo fanno perché sentono di dover restituire qualcosa al territorio, perché Modena in Italia per ragioni storiche è la città del volley, così come Bologna è la basket city. Ma non gli rende nulla dal punto di vista commerciale, non vendono una figurina in più. Grazie ai Panini l’Italia ha vinto tre campionati del mondo e quattro medaglie olimpiche.”. E scusate se è poco!
Il libro di Beppe Conti “Dolomiti da leggenda” è un viaggio storico fra le montagne più belle del mondo per rivivere momenti suggestivi del grande ciclismo.
Mi dispiace, infine, che il libro di Ildo Serantoni “Felice Gimondi Campione nello sport, campione nella vita” abbia ricevuto poche segnalazioni. Il libro è un dolce riconoscimento a uno dei più grandi campioni del ciclismo del secondo dopoguerra, un vero gentiluomo.
Un doveroso omaggio nei confronti di un uomo che ha saputo essere campione anche nella vita. La vicenda sportiva e umana di Felice Gimondi dimostra, che lo sport può essere ancora oggi un grande strumento di formazione e insegnamento.
Prima del premio "Bancarella Sport" altro appuntamento immancabile della giornata pontremolese è stato la consegna del premio alla carriera giornalistica, "Bruno Raschi", che è stato assegnato a Carlo Cavicchi, autorevole direttore di testate dedicate all’auto.
Se volete rivivere l’intera cerimonia del 58^ Bancarella Sport potete vedere il video qui:
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